I mori gelsi - Fattoria Spinola


Vademecum

I mori gelsi - Fattoria Spinola è un Agriturismo a Torgiano
Via Entrata 37


Memorandum

L’Agriturismo I MORI GELSI si trova nel cuore verde della Regione Umbria, a meno di un chilometro da Torgiano, paese inserito tra I Borghi più belli d’Italia.
Gli fanno da cornice dolci colline di vigneti ed un paesaggio caratteristico ed incantevole. La vista dalla casa è sui vigneti della Fattoria Spinola ed in lontananza su Perugia e Torgiano.
Malgrado il silenzio e la pace che vi regnano, I MORI GELSI è ben collegato alla strada principale (SP401) e quindi con facilità si possono raggiungere i luoghi di interesse artisti e storico: Assisi, Perugia, Deruta, Todi, Gubbio, Montefalco, Bevagna…
I MORI GELSI è formato da una casa colonica principale datata 1900 e sapientemente ristrutturata, ed il suo annesso, che una volta ospitava la rimessa dei trattori, il pollaio e la porcilaia, riattato a deliziosa casetta indipendente.
Il casolare è stato diviso in due spaziosi e confortevoli appartamenti da 140mq cadauno, ideali per famiglie o amici.
E’ incastonato in un grande giardino privato recintato con piscina, alberi da frutto a disposizione del cliente, piante fiorite.
Ogni appartamento dispone di un proprio spazio privato all’esterno consistente in un’ampia pergola illuminata ed arredata con uno splendido tavolo di Deruta decorato a mano e sedie. Gli ospiti, inoltre, possono godere di un barbecue in muratura privato.
La zona insiste in una Azienda Faunistico Venatoria: non a caso assai sovente gli ospiti si imbattono in coloratissimi fagiani e velocissime lepri che scorrazzano liberamente ed indisturbate.
Un orto bio gratuito è a loro disposizione durante il soggiorno, come gratis sono le uova bio della fattoria.
I turisti troveranno all’arrivo un grande cesto del benvenuto con tutto l’occorrente per la prima colazione e due bottiglie di ottimo vino DOP e IGP della Fattoria Spinola in regalo.

Prezzi

IL MELA

140 mq su due piani per sei persone più divano letto matrimoniale; lettino bimbo fino a tre anni a disposizione gratuita.
Al piano terra: bel soggiorno luminoso ed elegante; una cucina attrezzatissima (lavatrice, lavastoviglie, forno, microonde) con zona pranzo massimo otto persone; una camera matrimoniale, un bagno completo con doccia.
Al primo piano: un ampio e confortevole soggiorno con divano letto matrimoniale e stufa a caminetto in ghisa; un bagno completo con vasca e gruppo doccia; una camera con due letti e culla; una camera matrimoniale.
Esterno: pergola illuminata privata con barbecue e grande tavolo da pranzo finemente decorato a mano di Deruta. Vista panoramica sulla piscina e su Perugia


IL MELA


6 x Pernottamento 130 €

7 x Pernottamento 140 €

8 x Pernottamento 150 €

IL BRUFA

140 mq su due piani per sei persone più divano letto matrimoniale; lettino bimbo fino a tre anni a disposizione gratuita.
Al piano terra: ampia sala da pranzo con tavolo allungabile fino a 12 persone e tavolo pieghevole supplementare fino a sei persone; una cucina attrezzatissima (lavatrice, lavastoviglie, forno, microonde); una camera con due letti singoli; un bagno completo con doccia.
E' l'appartamento ideale per stare tutti insieme se un gruppo prende più unità abitative.
Al primo piano: un ampio e confortevole soggiorno con divano letto matrimoniale e stufa a caminetto in ghisa; un bagno completo con vasca e gruppo doccia; una camera con due letti singoli; una camera matrimoniale con lettino bimbo.
Esterno: pergola illuminata privata con barbecue e grande tavolo da pranzo finemente decorato a mano di Deruta. Vista panoramica sui vigneti della Fattoria Spinola e su Torgiano. Una scala esterna tipica dona ancora più charme alla facciata.


IL BRUFA


6 x Pernottamento 130 €

7 x Pernottamento 140 €

8 x Pernottamento 150 €

IL NIDO

75 mq, su un piano, una camera matrimoniale e un divano letto matrimoniale in soggiorno.
Casetta di charme accanto alla casa principale, ideale per due persone, ma confortevole anche per quattro. Portico privato arredato prospiciente l'ingresso, barbecue privato.
All'interno: ingresso e luminoso soggiorno con zona pranzo e divano letto matrimoniale; cucina con forno, 4 fuochi, frigo-freezer, microonde.
Una grande stanza da letto matrimoniale, un bagno completo con doccia e lavatrice. Attrezzato perfettamente anche per disabili.


IL NIDO


Pernottamento 80 €

3 x Pernottamento 90 €

4 x Pernottamento 100 €

Promo

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Dal 10% al 15% sulla seconda settimana di affitto anche il alta stagione


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Promozione MAGGIO, GIUGNO e SETTEMBRE

15% di sconto sulle tariffe settimanali!


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Servizi

  • Orto bio gratis
  • Cesto del benvenuto con prima colazione
  • due bottiglie di vino in omaggio
  • bici a noleggio
  • WIFI su richiesta
  • riscaldamento
  • Piscina
  • Giardino
  • Giochi per bambini
  • piscina
  • Animali ammessi

Dove siamo

Punto di incontro Fattoria Spinola, via Entrata 37, 06089 Torgiano (PG)

Altre info

Torgiano e Deruta

Torgiano è un piccolo ma delizioso centro medievale nato come naturale espansione di un vecchio castello, un borgo posto alla confluenza del fiume Chiascio con il Tevere in un colle eccezionalmente ricco di uliveti e vigneti. E infatti olio e vino sono ancora oggi il più importante patrimonio gelosamente conservato dalla comunità: è Città del Vino (prelibati i suoi vini da invecchiamento: Docg, DOC, DOP e IGP) e Città dell’Olio, ecco perché a Torgiano ci sono due musei, il Museo del Vino ed il Museo dell’Olio, un viaggio intorno ai metodi e agli strumenti della lavorazione e al tempo stesso intorno al territorio e alla cultura contadina.
Nel centro storico è possibile ammirare la Torre Baglioni, testimonianza dell’antica cinta muraria fortificata, e due fontane, opera dell'artista Nino Caruso: la Fonte di Giano e la Fonte dei Cocciari. Torgiano è ricca di edifici religiosi, come la Chiesa di San Bartolomeo, edificata nel XVIII secolo sopra un’antica pieve medievale la Chiesa di Santa Maria del Castello e la Chiesa della Madonna dell’Ulivello, l’Oratorio della Misericordia. All’interno della Chiesa della Madonna dell'Ulivello si possono ammirare tele del XVI e XVII secolo, mentre l’Oratorio di Sant'Antonio propone affreschi del XVI secolo.
Il Museo del Vino, uno dei più famosi musei enologici in Italia, ha sede nel seicentesco Palazzo Graziani-Baglioni di epoca barocca, ed il Museo dell’Olivo e dell’Olio, situato in un piccolo nucleo di abitazioni medioevali all'interno delle mura castellane, dove sono conservati documenti, incisioni, recipienti d’epoca per la conservazione ed altri oggetti storici.
Nei dintorni, Brufa, località nota per essere tappa della Strada del Vino e dell’Arte, ospita ogni anno artisti che lasciano le proprie sculture sul territorio, dando vita ad un museo all’aria aperta.
A Miralduolo è da visitare la Chiesa di Santa Maria in Bucarelli, lascito benedettino del XIV secolo che conserva una Maestà affrescata dello stesso periodo. Da vedere anche la Chiesa della Madonna del Ponte in località Ponterosciano e la Chiesa del Crocifisso e di San Lorenzo a Pontenuovo.
Appena 10 km e arriviamo a Deruta (SP403 verso via Mario Angeloni, E45 verso Casaccia, Pontenuovo, Deruta), vera e propria capitale umbra della ceramica artigianale grazie alle oltre duecento tra botteghe e società che operano nella produzione della maiolica artistica, arrivandoa coprire circa un terzo del totale nazionale. Di origini romane, Deruta acquisiscela sua competenza artigianale nel tardomedioevo mantenendola integra fino ai giorni d’oggi. Camminare per le strade del borgo significa sfilare tra piccole botteghe e spacci artigianali che espongono manufatti di ceramica colorata, ed è un vero piacere trovare angoli di dimore e palazzi storici ornati di mattonelle e cornici prodotte da artigiani derutesi: un’ampia collezione all’aria aperta è ospitata nei giardini Milizia de Magnini del centro storico. L’Ex convento di San Francesco ospita un Museo Regionale della Ceramica e una Biblioteca specializzata in storia della ceramica, che racconta opere e storia delle maestranze locali. A questo punto non resta che arrivare a Perugia percorrendo circa 20 km verso nord (E45 verso Ponte Nuovo); e sarà affascinante guardare la città al tramonto, come posata su un dorso collinare.


Torgiano e Deruta


ASSISI e dintorni: dal sacro al sublime

Assisi è lo scrigno d’arte dell’Umbria e al tempo stesso il cuore della spiritualità della regione. È la città che ha dato i natali a San Francesco, patrono d’Italia e fondatore dell’ordine mendicante, e Santa Chiara, fondatrice dell’ordine delle Clarisse. I luoghi francescani sono i protagonisti di questo itinerario, centri di grande spiritualità carichi di testimonianze d’arte, come quelle raccolte nella Basilica di San Francesco a firma di Giotto, Cimabue, Pietro Lorenzetti e Simone Martini. Nel tragitto che compiremo per raggiungere Perugia incontreremo anche altri complessi monastici di grande valore storico e architettonico, abbazie benedettine come quelle di Montelabate e di San Benedetto al Subasio. Ma l’Umbria è anche terra di antichi saperi artigianali e contadini. Fare una visita nei piccoli centri di Deruta e Torgiano significa immergersi nel miglior artigianato di ceramica della regione e in uno splendido borgo medievale, terra del buon vino e del buon olio.


ASSISI e dintorni: dal sacro al sublime


ASSISI:

L'arte sublime di Giotto e Cimabue. Nel maestoso cantiere umbro si sono avvicendate nei secoli personalità più o meno celebri della storia dell’arte ma, fra tutti, sicuramente è degno di memoria il binomio costituito da Cimabue e Giotto. Oltre ai due maestri toscani dobbiamo ricordare i nomi di Jacopo Torriti e della scuola romana, di Pietro Lorenzetti, Simone Martini, Andrea de’ Bartoli, Dono Doni, Cesare Sermei; a questi vanno aggiunte le diverse personalità senza nome che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria della chiesa francescana. San Francesco, morto il 3 ottobre 1226, espresse il desiderio di essere sepolto nella periferia di Assisi denominata Colle dell’Inferno, zona preposta alle forche destinate alla pena capitale dei malfattori. Il progetto dell’edificio che avrebbe accolto le spoglie del Poverello di Assisi prevedeva l’edificazione di due chiese sovrapposte allo scopo di soddisfare l’esigenza del culto del corpo del santo e della funzione di celebrazione eucaristica per i frati del convento. La Basilica Inferiore presenta l’ingresso incorniciato da uno splendido portale gotico. Nella Superiore troviamo una semplice facciata a capanna al centro della quale, a rompere la linearità della traslucida pietra locale di costruzione, è un rosone cosmatesco circondato, come nella tradizione umbra, dai simboli degli Evangelisti. Il tema decorativo degli affreschi del complesso francescano è incentrato sul parallelo e scambievole confronto fra la vita di Cristo e quella di San Francesco, vero testimone della fede cristiana, che ha rinunciato ai beni terreni per meglio avvicinarsi all’esperienza del Figlio di Dio. Anche se l’incontro fra Cimabue e Giotto risulta avvolto nella leggenda (il maestro che scopre il giovane e talentuoso pastorello del contado fiorentino mentre disegna una pecora su una lastra), dobbiamo piuttosto notare quanto questa unione mutò l’arte italiana nel corso di pochi decenni. All’interno del cantiere di Assisi Cimabue lasciò la sua opera più grande nella decorazione del transetto e dell’abside della Basilica Superiore, attraverso gli episodi dell’Apocalisse e la celebre Crocifissione, resa ancor più terribile e apocalittica dal deperimento chimico che ha provocato, per l’inversione dei colori, una sorta di negativo fotografico della superficie pittorica. In questi affreschi, così come nelle altre opere del celebre artista, sono ancora presenti quegli stilemi derivati dall’arte bizantina, o dei Greci, dalla quale il maestro inizia a distaccarsi, trovando poi, in Giotto, il degno prosecutore della sua opera. Giotto seppe avvicinare il divino all’umano, rendendo reale ciò che fino ad allora era sempre stato distante dall’esperienza fisica dell’uomo comune e dipingendo, intorno alla figura, uno spazio fisico sempre più verosimile, solido, un ambiente entro il quale i personaggi potessero muoversi come l’uomo medievale agiva nella propria città. Francesco è rappresentato innanzitutto come uomo e non come Santo. Il maestro di Bondone, aprendo alla nuova via dell’imitazione della natura tanto celebrata dalla critica quattrocentesca e cinquecentesca, ha saputo così affrancarsi dall’arte precedente e dar vita a quell’unicum della storia dell’arte rappresentato dalla Basilica di Assisi, degno scrigno dell’esperienza di San Francesco. Il ciclo pittorico di Giotto prevede ventotto affreschi rettangolari incorniciati in uno spazio di 270 x 230 cm.


ASSISI:


GUBBIO: Corsa dei Ceri del 15 MAGGiO

La Corsa dei Ceri di Gubbio è una delle manifestazioni più singolari d'Italia e così sentita che i Ceri sono diventati il simbolo della regione Umbria.
Di cosa si tratta? E' una manifestazione antichissima che sembra abbia origine nel 1160, anno della morte dell'amato vescovo della città Ubaldo Baldassini.
Ogni 15 Maggio, vigilia del lutto, da allora Gubbio aspetta con trepidazione il compimento di questo atto devozionale: in origine era una grande Luminaria con candele offerte dalle corporazioni d'Arte e Mestieri, che percorreva le vie del paese fino al Monte Igino, dove è sepolto, nell'omonima Basilica, Sant'Ubaldo.
Nel Cinquecento le candele vennero sostituite con tre strutture in legno tutt'ora in uso nella loro forma originaria (più volte ricostruiti), portati in spalla dai ceraioli, che si susseguono per tradizione familiare. Sulla sommità del Cero le statue di S. Ubaldo, patrono della città, San Giorgio protettore dei commercianti e Sant'Antonio protettore dei contadini.
Nella corsa ceraioli e visitatori compartecipano con applausi, incitamenti, grida lungo il percorso di quattro chilometri per le vie della bella cittadina umbra.
Non c'è gara perché i ceri arrivano nello stesso ordine di partenza. La sfida per i ceraioli è con se stessi, in questa prova di abilità, forza ed esperienza, per portare "sano e salvo" il cero alla Basilica, pur spesso scivolando o sfiorando mura e finestre, facendolo oscillare paurosamente. I ceri devono correre alla massima velocità, rispettare l'ordine di gara, onorare il Patrono contribuendo così al successo della manifestazione.
http://www.spinolaonline.it/events.html


GUBBIO: Corsa dei Ceri del 15 MAGGiO


GIUGNO: Bevagna, Il mercato delle Gaite

Il Mercato delle Gaite trae ispirazione dall'antica divisione di Bevagna (un comune di poco più di 5.000 abitanti della provincia di Perugia. È inserita tra i Borghi più belli d'Italia) in quattro quartieri denominati Gaite su cui si basava l'organizzazione amministrativa della città in epoca medievale Lo scopo della manifestazione è quello di ricostruire con la maggiore attinenza storica e dovizia di particolari la vita quotidiana degli abitanti di Bevagna nel periodo compreso tra il 1250 e 1350. A tal scopo, fin dal 1983 un gruppo di studiosi esamina accuratamente lo Statuto cinquecentesco del Comune di Bevagna da cui sono tratte le informazioni necessarie alla ricostruzione storica della vita politica, amministrativa, economica e sociale. Per dieci giorni, quindi, alla fine di giugno Bevagna fa un tuffo, in questo remoto passato: le antiche botteghe dei mestieri medievali riaprono i loro battenti e riprendono le attività e le strade si popolano di bevanati che in abiti d'epoca vivono la quotidianità dei loro avi mangiando, lavorando, giocando proprio come loro.


GIUGNO: Bevagna, Il mercato delle Gaite


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